Organizzato dall’Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Diritto pubblico italiano e sovranazionale in collaborazione col CERIDAP – Centro di ricerca interdisciplinare sul Diritto delle Amministrazioni pubbliche, il 18 febbraio 2022 si terrà da remoto un incontro di presentazione dell’ultimo libro di Pier Luigi Portaluri, La cambiale di Forsthoff. Creazionismo giurisprudenziale e diritto al Giudice amministrativo.

Introdurrà Diana-Urania Galetta, Direttore del CERIDAP, e interverranno i due Giudici costituzionali Daria de Pretis e Nicolò Zanon insieme a Gabriele Bottino, ordinario di Diritto amministrativo nell’Università di Milano.

La monografia si occupa di un tema sempre centrale nel dibattito giuridico di teoria generale: il diritto giurisprudenziale tende sempre più a porsi in competizione col formante legislativo, sino al punto di ignorare la norma scritta se ritenuta dissonante rispetto a un proprio insindacabile sistema di valori. Paradossalmente, un modello non troppo dissimile – pur se fondato su scelte assiologiche opposte – ci perviene dalle tragiche tetraggini del dodicennio nero hitleriano.

Per l’antipositivismo nazista, infatti, il giudice è quasi un poeta trovatore che deve invenire la norma nel sentire popolare: modello insidioso anche per un sistema assiologico come il nostro, ben diverso. Un criterio sovrapositivo di giudizio – dice infatti Ernst Forsthoff, nazista pentito – è una cambiale il cui futuro presentatore potrebbe avere valori incompatibili con quelli di una società pluralista.

Un esempio. Denegare l’azione se in contrasto con gli interessi della comunità: ieri il Rechtschutzbedürfnis, oggi l’abuso del processo.

Capovolto, quello schema può tuttavia servire per uno scopo opposto: consentire l’azione pur se il suo fattore legittimante non sia ancora diritto vivente, ma fondi su valori ricevuti. Qui il giudice percorre vie progressive di tutela; e con la nomofilachia difende da spinte regressive le linee di civiltà conquistate.